lunedì 6 agosto 2018

Il nazionalismo degli stati deboli

L'indice della ricchezza finanziaria degli stati è costituito dalla differenza tra gli asset dell'attivo e del passivo dello Stato. I dati sono Ocse con riferimento al 2017.
Appare evidente che a parte talune sparute eccezioni le economie pubbliche a carattere statuale sono caratterizzate da valori negativi.
Lo Stato sembra aver perso la propria forza economica non soltanto con riferimento ed in conseguenza di norme, che come nel caso dell'Unione Europea, impediscono le forme dello "Stato imprenditore". Lo stato sembra aver perso la propria forza economica in senso globale.
L'innovazione dell'amministrazione dell'economia pubblica è innanzitutto una questione di timing. In passato lo Stato era l'ente organizzato più efficiente e veloce che esistesse. Ora invece la possibilità dello Stato di realizzare delle politiche attive trova il limite dell'efficienza soprattutto con riferimento al mercato. I mercati sono velocissimi. Lo Stato è lento. La lentezza dello Stato lascia immaginare un futuro nel quale le organizzazioni private potrebbero sostituirsi in modo totale all'organizzazione statuale come accade spesso nelle utopie libertarie. Allora il sogno di un totalitarismo privatistico potrebbe prendere davvero forma. E sebbene le prospettive libertarie possono apparire eccessivamente avanguardistiche, manca nello Stato, la visione del ruolo dell'economia pubblica nel futuro.
I settori tradizionali nei quali lo Stato ha sempre operato ovvero: la Salute, l'Istruzione e i Trasporti, sono sempre di più appannaggio dei privati, e nel futuro tale centralismo privatistico potrebbe accrescersi grazie alla riduzione dei costi e alla crescita delle opportunità di profitto prodotte dalla tecnologia.
Del resto anche il settore della sicurezza potrebbe essere sempre più privatistico grazie all'applicazioni mediante l'intelligenza artificiale volte a prevenire i reati.
Occorre pertanto sviluppare una idea nuova dello Stato e dell'economia pubblica che sia in grado di prendere in considerazione soprattutto l'economia e la società digitale per poter agire nell'interno del patto sociale nuovo istituito tra i cittadini, ovvero creare forme di cyber-state che siano accompagnate da forme di cyber-society nella regolamentazione, veloce, del cyber-market e della cuber-security.


Fonte: https://data.oecd.org/gga/general-government-financial-wealth.htm#indicator-chart

Nessun commento:

Posta un commento