L'indice della ricchezza finanziaria degli stati è costituito dalla
differenza tra gli asset dell'attivo e del passivo dello Stato. I dati
sono Ocse con riferimento al 2017.
Appare evidente che a parte
talune sparute eccezioni le economie pubbliche a carattere statuale sono
caratterizzate da valori negativi.
Lo Stato sembra aver perso la
propria forza economica non soltanto con riferimento ed in conseguenza
di norme, che come nel caso dell'Unione Europea, impediscono le forme dello "Stato imprenditore". Lo stato sembra aver perso la propria forza economica in senso globale.
L'innovazione dell'amministrazione dell'economia pubblica è
innanzitutto una questione di timing. In passato lo Stato era l'ente
organizzato più efficiente e veloce che esistesse. Ora invece la
possibilità dello Stato di realizzare delle politiche attive trova il
limite dell'efficienza soprattutto con riferimento al mercato. I mercati
sono velocissimi. Lo Stato è lento. La lentezza dello Stato lascia
immaginare un futuro nel quale le organizzazioni private potrebbero
sostituirsi in modo totale all'organizzazione statuale come accade
spesso nelle utopie libertarie. Allora il sogno di un totalitarismo
privatistico potrebbe prendere davvero forma. E sebbene le prospettive
libertarie possono apparire eccessivamente avanguardistiche, manca nello
Stato, la visione del ruolo dell'economia pubblica nel futuro.
I
settori tradizionali nei quali lo Stato ha sempre operato ovvero: la
Salute, l'Istruzione e i Trasporti, sono sempre di più appannaggio dei
privati, e nel futuro tale centralismo privatistico potrebbe accrescersi
grazie alla riduzione dei costi e alla crescita delle opportunità di
profitto prodotte dalla tecnologia.
Del resto anche il settore
della sicurezza potrebbe essere sempre più privatistico grazie
all'applicazioni mediante l'intelligenza artificiale volte a prevenire i
reati.
Occorre pertanto sviluppare una idea nuova dello Stato e
dell'economia pubblica che sia in grado di prendere in considerazione
soprattutto l'economia e la società digitale per poter agire
nell'interno del patto sociale nuovo istituito tra i cittadini, ovvero
creare forme di cyber-state che siano accompagnate da forme di
cyber-society nella regolamentazione, veloce, del cyber-market e della
cuber-security.
Fonte: https://data.oecd.org/gga/general-government-financial-wealth.htm#indicator-chart
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